50 sfumature di… CACCIUCCO!
TREMATE, TREMATE, LA PRINCIPESSA E’ TORNATA!
Livorno, un giorno di quest'inverno - articolo della "Principessa della Prua" alias Gagna.
Dopo 12 anni spesso e volentieri tra Spezia e Carrara, i Numi hanno deciso di per me e mi sono apparsi in sogno, dicendo ‘Donna, tu partorirai con dolore, e farai il Campionato Alto Tirreno!‘
Il Campionato Alto Tirreno è un po’ come il campionato di Spezia, è organizzato da un comitato di circoli intorno a Viareggio e a Livorno, e coinvolge un gran numero di equipaggi, si regata di sabato e di domenica, con prove a bastone e costiere.
A me è capitata la fortuna di vivere questo campionato a bordo di Kryos, un GS37 con un palmares di tutto rispetto e un bell’equipaggio molto ben rodato.
Appuntamento domenica 1 Marzo, in banchina alle 8.30. Equipaggio completamente sconosciuto, tranne il mio amico Francesco Agostini, già tailer di Sagamore, Pendragon e mille altre incredibili supermaxieroiche barchette. Bisogna però sottolineare che Francesco in questo periodo è di pessimo umore a causa delle derive SEL verso il PD. (Dice che preferirebbe la piorrea. Io gli rispondo che la piorrea non può venirgli perché tanto ha la dentiera. Lui mi risponde che sono una schiava del PD e che comunque il suo dentista è rinomato in tutta la Garfagnana)
Alle 8.40 sono ancora seduta in banchina. Da sola. Oltretutto Giancarlo, l’armatore (nella foto di Mario Cenci), ha deciso che non tollera intrusioni in barca, e infatti ha chiuso e bloccato tutte le possibili aperture in maniera quasi stagna, quindi non posso nemmeno infilarmi per la testa da un osteriggio rischiando di rimanere incastrata a gambe all’aria davanti a tutta la flottiglia.
Alle 8.50 arrivano gli amici toscani del Kryos, e mi salutano come se fossi loro cugina. Non mi dicono ‘ciao, vecchio gatto di marmo‘, ma solo perché sono distratti dalla conversazione sulle partite di calcio locali (Lucchese vs Viareggina, un derby a colpi di costoleccio). Sempre presissimi dalla conversazione iniziano a scaricare la barca di oggetti insospettabili: dalla dinette emergono vele latine, tender componibile in legnocemento, bombole da sub di Giancarlo, jacket di Giancarlo, casse di Morellino di Giancarlo, pasta e ceci di Giancarlo, scarponi da sci di Giancarlo, idropulitrice e lucidatrice industriale. La barca alla fine dell’operazione è leggerissima, in compenso è affondato il pontile galleggiante con sopra i vicini di posto barca che si stavano fumando una sigaretta.
Usciamo dal posto barca alle 9.20, e ancora coltivo la pia illusione di riuscire almeno a provare un’issa e un’ammaina prima della partenza. Ingenua!!! A Livorno la partenza trovasi praticamente a metà strada tra italia e Corsica. Arriviamo sulla linea a due minuti dal segnale, e nel mentre sale un simpatico libeccio da 20 nodi. Nella mia mente inizio ad elencare i peccati che sto per scontare in anticipo sul purgatorio, in ordine alfabetico, a cominciare da ‘apostasia’.
Issiamo il fiocco, opportunamente legato da almeno sei gerli (si sa mai che vola in acqua…), mi infilo i sei gerli nella tasca davanti dello spray top, creando un rigonfiamento da da ottavo mese di gravidanza o in alternativa da hooligan sessantenne, e immediatamente passa la barca del fotografo che mi immortala con la panza posticcia da tutte le angolazioni.
Le barche del campionato si dividono in moderne e piuttosto-aggressive e antiche e molto-assatanate. Menzione d’onore a ‘Mefistofele‘, autocostruito anni 70 con a bordo un armatore enorme, nero e barbutissimo che non ho dubbi popoli gli incubi dei bimbi livornesi (‘se non mangi tutto il caciucco chiamo l’armatore di Mefistofele!‘)
L’armatore-timoniere di Kryos è un ex 470ista: la sua partenza è impeccabile (e lo saranno anche tutte le altre dopo). Il bordo di bolina procede meravigliosamente bene, e grazie al cielo anche l’issata. Non ho armato la drizza sulla bugna, non ho vomitato nel passauomo, non sono caduta in mare, non ho invocato figure mitologiche, e questo è gia un risultatone.
Il vento sale talmente tanto che strambiamo solo una volta – il tangone mi amputa un orecchio, ma se ce l’hanno fatta i sequestrati in Aspromonte ce la posso fare anch’io – e ci buttiamo a cannone in poppa piena verso la boa, mentre in pozzetto come se niente fosse continua la conversazione a tema calcistico.
Verso fine bordo, dopo avere confutato la legittimità di un rigore del campionato 85/86, Francesco mi fa ‘quando sei comoda (sic!) inizia a prepararti l’ammaina‘.
Io ubbidisco, scatto agile come Eva Kant, ammaino come una disperata, sputo l’anima, l’ulna e un molare e chiudo il tambuccio praticamente sfondando la coperta.
Mi giro trionfante, ma mi si spegne il sentimento quando mi accorgo che mancano almeno 4 lunghezze alla boa.
Decido che voglio morire. Insalamata nello spi senza pietà.
Però invece di infliggermi punizioni corporali, Francesco si limita a dirmi ‘deh, bimba, s’era un pohino in anticipo…‘.
Ai Livornesi si vede che piace soffrire, perché la regata è lunghissima ed è di 3 lati, che si traduce in 3 issate, 3 ammainate e relativo turpiloquio a corredo. In totale sono circa 15 miglia. Dopo la seconda ammaina penso ‘potrebbe andare peggio, potrebbe piovere’, e si mette a piovere. Dopo la terza issata penso ‘piove, ma non tantissimo, potrebbe andare peggio’ e le onde iniziano a frangere direttamente nel buco di un centimetro quadrato che ho nel didietro della cerata. La cosa migliore di questo regatone aggressivo è che ad un certo punto finisce, e ci aspetta il ristorante dello YC Livorno dove insieme a coltelli e forchette ci sono degli imbuti.
Anche le costiere esprimono lo spirito un po’ sadomaso dei livornesi (50 sfumature di cacciucco): percorsi di 25 miglia fino a Rosignano, e senza nemmeno la rustichella all’area di servizio Salvalano.
Le successive regate hanno un’unico punto in comune: 20 nodi. 20 nodi da terra con raffica, 20 nodi dal mare con onda.
Ho finito il campionato solo grazie al pensiero romantico del barista dello YC che ha subito capito che l’unico modo per salvarmi la vita e l’anima non era la cardioversione, ma una bottiglia con delle bollicine dentro.
Alla fine Kryos si è portato a casa il primo posto in Orc B e Overall. Non sono sicura dell’effettivo contributo da parte mia al glorioso risultato – equipaggio talmente coeso ed esperto che immagino che avrei potuto anche semplicemente andare sottocoperta a farmi la pedicure – ma mi sono divertita tantissimo, ho imparato un sacco e ho conosciuto delle persone davvero squisite.
Grazie Livorno… e grazie Kryos!!!
la dentiera non ce lho maremma serpe
Geniale! :-D
Lo so Fra, hai un sorriso smagliante!