In macchina (per mare…) da La Spezia a Venezia, fermato a ROMA!
La Spezia, 29 settembre 2015 – fonte IlSecolo XIX
Roma – Aveva trasformato la macchina in una barca con motore fuoribordo e con quella navigava tranquillo sul Tevere, a Roma, col tettuccio aperto per poter stare in piedi, come se fosse al timone: lui è il 40enne sarzanese Marco Amoretti , che alla polizia ha raccontato di essere arrivato così dalla Spezia e di essere diretto a Venezia.
Tutto è accaduto domenica scorsa (ma la notizia si è diffusa solo oggi), davanti agli occhi stupiti di romani e turisti: intorno alle 12, la sala operativa dei vigili del Fuoco ha segnalato al 113 la presenza di un natante ricavato da un’autovettura con a bordo una persona che procedeva tra ponte Vittorio e ponte Milvio; l’auto-barca è stata bloccata e messa in sicurezza all’altezza del lungotevere della Vittoria.
Amoretti è stato accompagnato dagli agenti al commissariato Borgo per accertamenti: come detto, ha riferito di essere partito dalla Spezia e di voler raggiungere Venezia, ma è stato diffidato dall’ormeggiare in banchina lo strano natante e invitato a presentarsi negli uffici della polizia Fluviale.
Secondo quanto emerso, Amoretti è risultato già diffidato da diverse Capitanerie di Porto dal navigare con l’insolita imbarcazione…
La Spezia, 24 agosto 2015 – fonte Blogo
Il nonno di Amoretti aveva girato il mondo in sella ad una Lambretta.
Recarsi da La Spezia a Venezia non va certo ritenuta un’impresa particolarmente impegnativa. Serve pazienza, quello si, ma è un viaggio comunque meno lungo e faticoso di tanti altri. Allora perché il La Spezia-Venezia portato a termine da Marco Amoretti è diventato una notizia presente su tutti i quotidiani? Perché il ragazzo ha scelto una vettura piuttosto inusuale (una Maserati Biturbo) e l’ha trasformata in mezzo anfibio, a bordo del quale ha circumnavigato lo Stivale: è partito il 5 agosto dalla riviera di Levante ligure e raggiungerà la Serenissima dopo un viaggio a tappe di 60 miglia marine.
Il 39enne spezzino, residente a Sarzana, arriverà a Venezia in tempo per il Festival del Cinema e qui proverà a raccogliere fondi per veder pubblicato il suo documentario. Il tema? Sedici anni fa, nel 1999, Amoretti, i suoi due fratelli ed un amico riempirono di polistirolo due Ford e salparono in direzione dell’oceano Atlantico, che attraversarono integralmente: i quattro impiegarono 119 giorni per raggiungere la Martinica con partenza da Maiorca.
La Stampa rivela che il viaggio dell’uomo ha già mandato in crisi alcuni bagnanti: a Pisa qualcuno ha denunciato la presenza di una macchina nel fiume, portando all’immediato intervento di elicottero e sommozzatori. Le capitanerie di porto “mi hanno classificato come ‘natante da diporto sperimentale’ – racconta Amoretti -. Ciò vuol dire tutto e niente. Quando mi fermano per i controlli racconto la mia storia e di fatto non trovano nulla di irregolare e quindi continuo il mio percorso. Ed è una gran soddisfazione entrare nei porti e trovarsi in mezzo a Yacht da centinaia di migliaia di euro, e accorgersi però che tutti guardato te: la mia è sicuramente l’imbarcazione più fotografata in questa estate“.