A volte ritornano… e vincono!!!
Torre del Lago, 17-18/03/2018 - articolo di Fabrizio Cusin
Coppa Garnel
ultima prova XIII Campionato Invernale Dinghy Puccini
Sabato 17 marzo
- 1ª prova.
6,8 nodi sud ovest (libeccino). Più o meno laggiù davanti sono tutti ravvicinati. Fanno finta di essere compagni di merenda ma invece, a colpi di virate, se le danno di santa ragione. La posta in palio è alta per la classifica finale. Oggi bisogna ben interpretare il campo di regata che da buono sulla sinistra.
Attento Italo Bertacca, un giovanotto sul “maggiolino tutto matto” Abbidubbi. Non c’è scampo per nessuno e tantomeno per i suoi cinque avversari legni.
Vince la prova Bertacca su Colapietro e D’Albertas. - 2ª prova
Uno spumeggiante Toni Anghilleri primeggia di prepotenza nella seconda prova rifacendosi del brutto parziale precedente. Tony naviga sicuro fino all’arrivo della boa di poppa dove viene accorciata la regata. Lo segue D’Albertas incalzato da Colapietro. Quarto Lorenzi su Bertacca. - 3ª prova
Vista l’assenza di vento si pensa di tornare a terra quando invece ritornano le condizioni per dare il via alla terza prova. Si scende tutti sul lato sinistro del campo all’inseguimento di Colapietro che gira la bolina su Bertacca, D’Albertas e Cusin. Quest’ultimi si tengono alti in poppa e riescono a raggiungere i primi due posti più sottovento. Bertacca é completamente fermo in poppa, non riesce a ripartire. Alla boa gira Vittorio su Colapietro e Cusin appaiati. Il vento gira di 360 gradi, qualche madonna e la giuria é costretta ad annullare la prova. Poco dopo ritorna il vento da ovest e sotto la pioggia si veleggia fino a terra.
Domenica 18 marzo
pioggia battente a Torre del Lago, vento che soffia crescendo, qualcuno carica, rimaniamo in pochi e chiudiamo il campionato.
Poco dopo il vento sale abbondantemente oltre il limite.
Vince la Coppa Garnel D’Albertas (3,2) a pari merito con Colapietro. Terzo Bertacca anche primo dei legni.
Così si chiude il XIII Campionato Invernale Dinghy Puccini.
Vince la classifica finale Dani Colapietro
su D’Albertas, Schiavon, Bertacca e Cusin.
Due parole su costoro prima di constatare un campionato di spessore talmente elevato che dopo mesi vede i primi ravvicinati da pochi punti.
- Colapietro ritrova la velocità che era perduta e ai più è evidente che possa migliorarla ancora un poco. Ciò che impressiona è la testa che mette nelle regate. Annusa e legge le condizioni del campo di regata. Se le fa proprie e sa dove andare. Non sbaglia mai un colpo. Una tattica come pochi. Ha regatato su uno specchio d’acqua che dice di non amare, ma appunto perché rocambolesco premia persone come lui che meglio sanno interpretare.
- Al secondo posto assoluto D’Albertas. Sappiamo quanto vale, le belle parole oramai si sprecano per lui. Un solo peccato, quello di essersi fermato a 8 vittorie consecutive, senza essere riuscito a partecipare all’inizio del campionato. Contavo ammirato con il pallottoliere i suoi primi posti. VIttorio è una forza della natura, lo vedi con quel naso all’insù, posto su una testa storta e pagheresti oro per sapere a cosa stia pensando.
- Al terzo posto Schiavon. Viene a campionato iniziato, nemmeno lo presenzia tutto, e fa il vuoto dietro di lui. Certo si che il sistema di classifica aiuta coloro che arrivano in corsa, ma è altrettanto vero c’è sempre modo di rientrare se ti chiami Schiavon.
- Al quarto posto e nonché primo dei classici Bertacca. Quali parole posso ulteriormente spendere su uno che da anni è sempre costantemente ai vertici nazionali? Già la parola “costanza”.
Se solo si allenasse con un programma ben definito non oso pensare dove arriverebbe. A fin di bene lo rimprovero molto di non allenarsi abbastanza sul dinghy. Potrebbe con Colapietro, Tua e altri far crescere in maniera esponenziale la flotta alto tirreno nello stesso modo in cui oggi lodiamo quella veneta. - Al quinto posto Cusin. È’ apparso per tutto il campionato privo di concentrazione, sorretto fortunatamente da una barca a detta di molti tra le più veloci della classe. Purtroppo teme di aver subito, a fin di bene, una modifica del piede d’ albero che lo ha invece un po’ inguaiato. Ha comprato un boma nuovo che gli dà soddisfazioni regatando volutamente con una vela straccio. È’ apparso stanco ma appagato della soddisfazione espressa dai partecipanti di torre del lago che lo hanno voluto omaggiare di un libro fotografico sul lago di Massaciuccoli con dedica firmata dagli stessi. Sinceramente grazie !!! Lo ho apprezzato tantissimo. Un bel gesto di affetto.
È doveroso unirmi ai sentiti ringraziamenti che Colapietro ha espresso, in premiazione, allo staff del circolo di Torre del Lago (evito i nomi perché sarebbero troppi). Ci hanno fatto sentire sempre a casa nostra. Consapevoli che il campionato fosse un bel giochino per noi, si sono proposti sempre con garbo e attenzione nello spirito della più profonda condivisone. Lo è stato anche Edmondo Bianchi , il gigantesco marinaio soprannominato Dodo dagli invernali del Massaciuccoli.
Altrettanto magnifici sono stati i partecipanti di Torre del Lago. Senza pretese hanno capito e apprezzato lo spirito familiare dell’ambiente. Hanno compreso l’importanza del Mankin accorrendo da più parti d’Italia. Hanno contribuito alla riuscita di una grande manifestazione invernale per un numero spaventoso di partecipanti, mai esistito nei precedenti invernali e alla stregua di una regata di coppa Italia. Anche la stampa nazionale ha parlato del campionato e di un suo glorioso partecipante che “sente il mare”. Molte facce nuove che hanno potuto partecipare grazie alla disponibilità di Andrea Pivanti che ha messo a disposizione senza gelosia la propria imbarcazione.
Si è potuto apprezzare la simpatia e il lodevole impegno del Legend Gianfranco Visani, di Alessio Pardini che si è messo a disposizione di quest’ultimo, del giramondo commodoro Tua, del sostegno di Francesca Lodigiani, del sostegno digitale della Flotta Romana.
Così termino i miei resoconti.
Arrivederci all’invernale del prossimo anno e un abbraccione a Tutti
Fabrizio Cusin