ATTENTI a quei DUE…
Una tranquilla domenica di mezza estate: Lei&Lui,
20 luglio 2014 – articolo di Licia Bologna
Cielo nuvoloso, aria ferma, calda e umida che si appiccica sulla pelle, avvolgendo la gola come mani che soffocano, al Circolo Velico La Spezia c’è un barchino (Giogi, un Melges 24) che aspetta Cristiano e me.
La patana m’intimorisce un po’, soppeso l’idea di andare a fare i tuffi a Punta Bianca, tengo per me i pensieri. Un quadro impressionista certamente ha più movimento del mare, ma Windfinder annuncia vento, anche intenso, la speranza accende la mia giornata.
Priorità uno acqua fresca e focaccia, poi una rassettata alla barca e si parte. Sempre nell’immobilismo degli elementi superiamo il Molo Italia e ci accorgiamo di aver lasciato a terra qualche accessorio importante… rientriamo, ci ormeggiamo e dopo aver controllato di avere tutto, testa compresa, riprendiamo il mare.
Arriviamo sul campo di regata e il vento inizia ad aumentare, “wow” penso, invece è solo uno scherzo, l’aria diminuisce e inizia a girare impazzita, intelligenza a riva. In compenso stanno arrivando dei nuvoloni lividi che sembrano impazienti di rovesciare il loro carico sgocciolante su di noi, trascorriamo il tempo a farci i dispetti e a prenderci in giro. Finalmente arriva l’aria, il Comitato di Regata annuncia le manovre del pre partenza, ci prepariamo.
“Cosa sono questi fischietti?” “Ma nulla, qualcuno che fa il burlone!” La radio tace. Una frazione di secondo e la flotta sta partendo, ci guardiamo ridendo e ci dirigiamo a vele spiegate verso la barca giuria, una virata e siamo a destra del campo.
In barca inizia il minuetto, “Prego Leone vira tu che se no ti copro”, “Davide, passo io o passi tu”, “Cristiano guarda che viro”, tanta gentilezza in partenza non si è mai vista, sembrava di essere ad un ricevimento dei Malaspina nel Castello di Fosdinovo. Cristiano è indisciplinato, continua farmi i dispetti e gli ricordo che siamo in regata, il vento aumenta, noi iniziamo a cinghiare per quel che si può.
Fuori dalla diga inizia la danza: un occhio a Stella Filante e uno a Spaventa Passeri, un passo sopra vento e uno sotto vento, lasca cunningham, lasca back, punta vang, riprendi cunningham, ricazza back, in falchetta, poi di nuovo in barca e si ricomincia. Arriviamo alla boa di bolina all’inseguimento di Stella Filante, dopo il poggiatone affrontiamo il grande dilemma: diamo genny? Il vento in boa non è spaventoso, ma il colore del mare più avanti suggerisce che aumenterà, decidiamo di strambare a vele bianche e vedere che succede.
La barca inizia ad aumentare velocità, boat speed 10 kn, “vuoi ancora dare gennaker”, domanda lui, io ci penso seriamente guardando il Melges 20 mentre issa, la barca raggiunge i 12 kn, “forse stiamo andando velocemente lo stesso, però un’issatina…” mi spunta il dentino aguzzo che cerca l’adrenalina della planata sotto gennaker, il vento decide di raffreddare i miei bollenti spiriti facendoci decollare a vele bianche a 14 kn, a questo punto attaccata al fiocco, lavorandolo continuamente, depongo l’ascia di guerra e abbandono qualsiasi velleità di issata, mentre Cristiano ride sornione.
Intanto siamo vicino all’entrata del porto di Lerici, l’arrivo è in planata, sotto il diluvio universale, con l’hip hip urrà del Comitato, illuminato dai nostri sorrisi divertiti. Decisamente molto meglio dei tuffi a Punta Bianca.
Alla prossima, ma ci saranno sorprese per tutti… intanto buona estate, marinaie e marinai!
Photo courtesy of Tiziana Pieri & Roberto Celi – GFOS Gruppo Fotografico Obiettivo Spezia
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Lì, Cri, siete rientrati perché avevate dimenticato la birra (“qualche accessorio importante”) vero?
Davide, non posso spippolare mettendo il pollicione… i like mucho il tuo post!
;)
Ahhh! ma allora non sono l’unico tordo che si chiedeva come mai erano tutti ingarellati prima ancora che partissero i 5 minuti…
(“dai Raffa! mure a dritta e misuriamo la linea di partenza… Oh, ma perché questo mi sta così addosso? e quest’altro sottovento che urla a fare? dai, cazza tutto che orzo e ci togliamo da ‘sto casino! e cosa è sto fischio? Vorrei poggiare e tornare alla barca giuria ma siamo incastrati qui in mezzo… boh e come mai vengono tutti qua? mah……
Saremo mica partiti?)
grazie Atti e garzie a tutti a voi (organizzatori, giudici, cuoco dell’Erix, fotografi, ecc.) che ci avete fatto divertire domenica!
Regate “diverse” che fanno bene al movimento, popolate da persone intelligenti che capiscono il giusto spirito prima durante e dopo la regata!
Grazie a Giorgio Balestrero in primis ma a tutti quelli che hanno partecipato alla regata ed all’organizzazione!
Menzione speciale per Vito Balducci che ci ha deliziato con i suoi manicaretti!!!
Superata la mia paura della vela…ci ho messo solo 16 anni…bellissima domenica di mare, vento, sport e divertimento!
ahahah Libero, esatto… noi da lontano vediamo tutte le imbarcazioni parallele che corrono verso un punto… che i fischietti fossero la partenza?
dovevamo guardare le bandiere, me lo porto a casa per il futuro!
:*
@luca beer. sai che la birra non mi piace (ti prego rimani amico mio), quindi abbiamo caricato il prosecco, le patatine e le olive, mi sembrano essenziali per una regata…
@ valentina, complimenti! come prima volta non male… non era una regata facile… grande!!!