La Spezia, 11/2/2014 fonte Facebook
Cari amici e care amiche di ACquadimare,
in mancanza dei racconti delle amiche in rosa, in tutt’altre faccende affaccendate, siamo costretti a rincorrere i vostri commenti sulle regate qua e la in giro per il Web. Mi raccomando, state molto attenti a quello che postate su Facebook, ACquadimare è molto curioso e potrebbe pubblicare i vostri post proprio qui… come ad esempio quello che ha scritto Massimo sul suo profilo stanotte (nella foto è ripreso nel suo ruolo di stazzatore FIV).
Sulla barca comitato sventola l’intelligenza in attesa che il vento si stabilizzi, 190°, 210°, 240° poi di nuovo 190° e così via. Fa freddino, c’è un po’ di vento, ma non troppo. Esploriamo la linea di partenza e riteniamo che sia più conveniente partire in boa con mure a dritta, contrariamente alle solite partenze in …barca comitato. Alla partenza facciamo proprio così, partiamo puntualissimi, veloci, liberi, gli altri si sono ammassati tutti sulla barca comitato. Viriamo quasi subito ed andiamo con mure a sinistra verso Portovenere, siamo al pari con gli altri, ma sopravento, quindi siamo primi. In prossimità della layline viriamo ed andiamo con mure a dritta verso la boa di bolina, siamo sempre primi. Non riusciremo a prenderla di bordo, dovremo fare uno stocchetto di circa 100 metri. Viriamo e siamo con mure a sinistra in direzione della boa, però arriva una barca con mure a dritta e siamo in rotta di collisione, quando siamo molto vicini anziché virare poggiamo per cederle il passo, immediatamente virano anche loro, ma noi ne risultiamo danneggiati in velocità e posizione e ci sorpassa un’altra barca. Scoprirò poi che la barca a cui abbiamo dato acqua era una delle ultime del gruppo precedente per cui non era in regata contro di noi, quindi ci ha danneggiato per niente.
Viriamo la boa, diamo lo spinnaker e riprendiamo la barca cui abbiamo dato acqua prima, questa volta siamo noi con mure a dritta e lei con mure a sinistra. Siamo di nuovo in rotta di collisione ed ingaggiati. Chiediamo acqua, ma manco ci rispondono, gli urliamo che li protestiamo, comunque li sorpassiamo. Un minuto dopo saranno puniti da un’altra barca con diritto di rotta. Verso la boa di poppa apriamo il genoa ed ammainiamo lo spinnaker, poi strambiamo.
Seconda bolina e seconda poppa sembrano fotocopie del primo giro, solo che aumenta il vento. Arriviamo secondi. Attendiamo la partenza della seconda regata, il vento aumenta ancora, è stabilmente prossimo a 16 m/s, ma sotto raffica va oltre i 18. La tendenza del vento è ancora a crescere, il genoa è già al limite delle sue possibilità, quindi lo ammainiamo e lo sostituiamo col fiocco. Il vento comincia a calare, parte il primo gruppo.
Ci ripensiamo, ammainiamo il fiocco prima della partenza e issiamo di nuovo il genoa. Alla partenza vogliamo partire nuovamente in boa, solo che lo vogliono fare anche tutti gli altri, siamo tutti ammassati li, noi in mezzo al gruppone. Il vento cala ancora, riusciamo a tagliare la linea di partenza 5 minuti dopo il via in buona compagnia. Laschiamo la ghinda, allentiamo il paterazzo, un po’ più di lana alla base della randa, peso sottovento, peso a prora, siamo quasi fermi, siamo proprio fermi (con l’onda lunga del mare morto).
Accogliamo festosamente l’annuncio via radio dell’annullamento della regata.
Rotta verso l’Erix per la pastasciutta.
Massimo
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Un Grazie da ACquadimare a nome di tutti i nostri appassionati lettori!
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Per cedere il passo/dare acqua non abbiamo poggiato, abbiamo proprio fatto un giro di 360°
Atti caro,
Le VeleRosa si sono distratte… ma solo per un momento… PennaRosa a zonzo per il golfo potrebbe scrivere da un momento all’altro!
Che bello tornare a vedere il sole in regata!
LaLì