Corsara e Speziale a pari punti…
Mille e una vela per l’università, da giovedì 14 a domenica 17 ottobre 2010
Porto Santo Stefano – Tombolo di Giannella (Grosseto)
Questo progetto, promosso dalla Facoltà di Architettura – Università Roma Tre insieme agli Arch. Massimo Paperini e Paolo Procesi, nasce da una particolare concezione della didattica che vuole impegnare gli studenti nel realizzare dei prototipi di barche a vela, unendo i due momenti della progettazione e della realizzazione.
L’obbiettivo è quello di stabilire un nesso importante fra ricerca, didattica, mondo del lavoro e sport.
Per permettere agli atenei di gareggiare con barche equivalenti è stato redatto, un regolamento di classe tipo “box Rule” pensato per garantire un’ampia libertà progettuale e per stimolare la ricerca di soluzioni innovative.
Per la 4^ edizione di questo evento, al Tombolo di Giannella si sono presentati 8 atenei con 13 imbarcazioni.
Politecnico di Milano con ‘TRE½’, ‘BAUSCIA’ e ‘TECNE’3’
Polo Universitario della Spezia con ‘SPEZIALE’ e’ ‘CORSARA’
Università degli Studi di Messina con ‘SCILLA’ e ‘CARIDDI’
Università degli Studi di Padova con ‘AURA’
Università degli Studi di Palermo con ‘LED’ e ‘ZYZ’
Università di Roma La Sapienza con ‘STUPEFACENTEMENTE PAPERE’
Università degli Studi Roma Tre con ‘ECO 3.1’
Politecnico di Bari con ‘LEVANTINA’
Tutte le barche sono state progettate e costruite completamente dagli studenti (coadiuvati da alcuni professori), utilizzando prevalentemente fibre naturali (legno, lino, cartone e bambù per citarne alcuni). L’uso dell’alluminio è stato limitato ad alberi, terrazze (per alcune barche) e fittings vari. E’ stato proibito l’uso di fibre esotiche e costose come il carbonio (a parte i bompressi) anche per le vele.
Il Polo Universitario della Spezia schierava la seguente formazione:
Project Manager AnnalisaTomatis
Progettazione delle modifiche alle barche Fabio D’angeli e Laurent Guida
Professori che hanno seguito il progetto Edward Canepa e Mauro Sculli
Gestione Amministrativa Elisabetta Nardi
Equipaggio di Corsara Francesca Pagan e da Enrico Bandiera
Equipaggio di Speziale Fabio D’angeli e Irene Scarpa
Esecuzione e aiuto lavori Barbara Biagi, Marco Boscarino, Marco Candiloro,D aniele Caruso, Andrea Castino, Gabriele Di Trapani, Giovanni Griggio, Sebastiano Macchi, Paolo Muscarello, Matteo Parasmo, Manuel Pattarini, Alberto Pinzoni e Giulia Mignone
Questo è il rendiconto di Enrico Bandiera, per l’occasione a prua di Corsara.
- Giovedì: si sono svolte le stazze con pesa delle barche e misurazione delle vele
- Venerdì: siamo scesi in acqua per disputare le prime tre prove: la prima con vento leggerissimo, dove ha vinto una barca “vecchio stile” tipo 470, semplice da tenere in assetto mentre noi, terzi alla prima bolina, lottavamo per far passare le stecche della randa dopo ogni manovra…; la seconda prova con un po’ più di vento ha portato ai primi posti gli skiff e noi siamo riusciti a fare un bel quarto vicinissimi ai primi; la terza ed ultima prova del giorno di nuovo con pochissima aria, ci siamo un po’ persi tra i salti di vento.
- Sabato: secondo giorno di regate, siamo riusciti a disputare una prova, grazie al giudice viareggino, che ha centrato il momento perfetto per dare la partenza, con aria media, dove siamo riusciti a incrociare sempre con i primi concludendo al 5° posto subito dietro l’altra barca del polo Corsara.
- Domenica: terzo ed ultimo giorno; abbiamo aspettato a lungo in acqua l’arrivo del vento ma è arrivato solo un gran temporale che ha spinto la giuria a farci rientrare in attesa di un miglioramento che non è mi arrivato.
Dopo 3 giorni e 4 sole prove disputate, vince l’ateneo di Padova (dopo una serie di proteste contro milano) con un 4-1-4-1, seguita da Milano al secondo, terzo e quarto posto. Al quinto posto Palermo e poi le nostre due barche, finite a pari punti e pari miglior primo risultato. Scarica la classifica.
Il sesto e settimo posto non sono quello che ci aspettavamo ma le condizioni sono state veramente difficili, tra ariette che entravano e sparivano, salti di vento e tante, tante ore in acqua ad attendere.
Siamo comunque contenti del risultato, considerando che avevamo deciso di presentarci con i due equipaggi più equilibrati possibili. Il fatto di aver finito questa edizione così vicini in classifica, è segno di una giusta decisione. Ci siamo allenati sempre insieme, praticamente tutti i giorni in cui il golfo ci permetteva di uscire, dagli inizi di settembre fino alle regate, con il supporto del Circolo Velico La Spezia che cogliamo l’occasione per ringraziare.
Le nostre barche, una costruita l’anno scorso ed una due anni fa, hanno dimostrato ancora una volta di non temere nessuno e di poter incrociare sempre tra i primi. Mentre già conoscevamo il potenziale di Corsara, siamo tutti soddisfatti del lavoro fatto dai ragazzi per rendere Speziale competitiva. Infatti quest’ultima, regatava sempre tra le barche che l’hanno scorso sembravano avere una marcia in più. I lavori di modifica, realizzati prima ospitati dal Cantiere Valdettaro e poi dal Circolo Velico La Spezia, hanno interessato il fondo, le appendici, un grande alleggerimento della coperta e per entrambe le barche abbiamo progettato un piano velico nuovo con alberi diversi e rande molto allunate. Un ringraziamento alla Veleria Sailorwear di Armando Battaglia che ci ha supportato e sopportato in questi anni.
Per quanto riguarda le altre barche quest’anno sia Palermo che Milano si sono cimentati nell’uso del lino per la laminazione degli scafi. Questo rientra pienamente nello spirito della manifestazione, ovvero spingere la ricerca universitaria verso l’eco-compatibilità ed il low-cost rappresentati da queste barche.
Per il resto lo spirito del “Mille e una vela” è stato fantastico. Più di 100 universitari da tutta italia che si ritrovano, mostrano e curano le proprie barche, lavorano fino a notte fonda per sistemarle, si scambiano pareri ed esperienze acquisite durante la costruzione delle barche, “spiano” le scelte altrui, litigano in acqua e poi fanno festa la sera tutti insieme rientrati a terra.
In conclusione un progetto che non ha la visibilità che si merita e che al contrario potrebbe crescere in maniera esponenziale se portato correttamente all’attenzione dei media.
AC: Un arrivederci al prossimo anno…