Da Centovetrine a Lerici…
Marianna De Micheli, la cattiva Carol Grimani di “Centovetrine”, ha scelto di cambiare mondo. E’ andata a vivere in barca e ha navigato da sola o meglio sempre in compagnia di un gatto e – solo occasionalmente – con Davide Besana in un programma che l’ha vista partire il 25 giugno da Le Grazie.
Sabato 28 novembre alle ore 21.30 al Circolo della Vela ERIX Marianna de Micheli racconterà la sua avventura in barca a vela in solitario.
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Dal Blog «Da Centovetrine a Centoboline»
All’orizzonte decine e decine di piccole barchette, con dentro ragazzini e bambini geni della vela, che usano queste piccole imbarcazioni come fossero macchinine telecomandate, gli fanno fare tutto quello che vogliono, e che invidia, penso, se avessi cominciato alla loro età adesso sarei una grande velista.
Ma mentre fantastico sulle mie ormai perdute possibilità veliche, le barchette si avvicinano, e si avvicinano sempre di più; sembra quasi che mi puntino.
L’ansia cresce, come farò a scansarle? Ma proprio qui devono venire? E adesso come faccio… che sono a vela con ’sto barcone in mezzo a ’sti barchini? Sono stanca, non ce la faccio più a virare, a strambare, a fare qualsiasi cosa… ne prenderò sotto uno, devo correre ai ripari, devo accendere il motore, scansarli… ma guarda te se con tutto il mare a disposizione ’sti ragazzini devono venire proprio vicino a me che sono così goffa nel manovrare questi nove metri…
Non faccio in tempo a prendere una decisione sul da farsi che il nugolo di barchette si apre poche decine di metri davanti alla mia prua, mi sfilano vicine da tutti i lati, qualcuno sembra quasi che mi stia per venire addosso ma poi con tocco da maestro sul timone mi schiva con leggiadria. Sembrano farfalle sul pelo dell’acqua, sembrano gabbiani ad acciuffare il cibo…
Una volta sfilate verso poppa, si girano tutte all’unisono, è uno spettacolo di nuoto sincronizzato, e in un batter d’occhio creano una fila dietro di me e mi seguono come quando, una volta schiuse le uova, le piccole ochette seguono la mamma oca, come un pifferaio magico con i topolini che vanno dietro curiosi a questa impacciata navigatrice che arriva dal Nord.
Una barchetta si affianca e con un gran sorriso una ragazzina mi offre il guidone, la bandiera del club velico di Crotone e mi dà il benvenuto, tutte le barchette nel loro fremere d’ali mi stanno salutando.
Mi sento come Cristoforo Colombo di ritorno dalle Americhe, come Matteo Miceli accolto dopo il naufragio, come Giovanni Soldini dopo la vittoria della Transat o come Marianna accolta a Crotone.
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