I cannoni del Tritone
Articolo di Piero Carpani (*) pubblicato su la Rivita Marittima di giugno 2016
(*) Contrammiraglio della riserva. Come ufficiale del Genio Navale si è occupato di condotta, manutenzione, allestimento e collaudo di svariate tipologie di navi militari. Appassionato praticante dello sport velico è stato skipper dellÊimbarcazione Artica II. Autore di “La più bella del Mondo” e “In rotta per le Americhe” ha scritto numerosi articoli per il “Comitato Amerigo Vespucci a casa sua” di Firenze. Collabora con la Rivista Marittima dal 1981.
Circa vent’anni fa, in occasione del rifacimento della banchina della mancina idraulica nell’Arsenale Militare Marittimo di La Spezia recuperammo una dozzina di vecchi cannoni ad avancarica che erano stati utilizzati come bitte d’ormeggio per le navi ai lavori. Ripuliti e pitturati, una decina di loro fu montata su affusti di legno di iroko e utilizzati per ornamento dello Stabilimento Militare e del lungomare cittadino.
Ho voluto cercare una loro possibile provenienza e ho scelto, dato che l’unico indizio è la data di fabbricazione perché non ci sono né stemmi né marchi, come origine dei cannoni quella di armi appartenute a una nave militare, costruita e varata nel loro stesso anno: la corvetta Tritone della reale marina sarda.
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