La Grande Boa 2025: tradizione marinaresca, innovazione scientifica e tattiche vincenti
di AC · 15/04/2025
Tra venerdì 11 e domenica 13 aprile si è svolta la quarta edizione della regata d’altura La Grande Boa – Trofeo Comandante Belloni, organizzata dalla L.N.I. di Lerici in uno con quella di Milano sulla rotta di andata e ritorno tra Porto Venere e la boa oceanografica ODAS-Italia 1 del CNR.
La regata valeva come prima prova del circuito 2025 Trofeo Off-shore L.N.I.
Dopo l’emozionante scoperta già avvenuta durante l’edizione del 2024, lo scorso weekend si è rinnovata l’incontro in alto mare degli equipaggi con la Grande Boa Odas-Italia 1, soprannominata la boa fantasma per non essere presente, se non come punto nave, nelle precedenti edizioni.
Come lo scorso anno, la scelta del Comitato di Regata, presieduto da Attilio Cozzani, di dare il colpo di cannone alle 7:00 di sabato 12 aprile si è rivelata azzeccata, consentendo di sfruttare un ENE fino ai 7 nodi che ha permesso di replicare la spettacolare uscita delle imbarcazioni dalle bocche di San Pietro sullo sfondo di uno scenario naturale di grande bellezza, con le linee dei monti a fare da quinte teatrali ad un mare incendiato dal primo sole del mattino.
Ormai acquisita, dopo il disvelamento avvenuto nel 2024 e nonostante le caratteristiche “erratiche” dovute all’escursione di posizione legata all’ancoraggio su un fondale di oltre mille metri, la capacità degli equipaggi di individuare in alto mare l’avamposto scientifico del CNR. Quest’ultimo è ancorato nello stesso tratto di mare in cui ebbe inizio l’avventurosa fuga dannunziana del comandante Belloni e dove, esattamente 50 anni fa, il Tarantella – mitico ‘legno’ dei tempi eroici della vela, varato nel 1969 dai cantieri Carlini su progetto Sparkman & Stephens – effettuava, sotto il comando del figlio del pioniere della subacquea, le scelte tattiche decisive per vincere la difficile Giraglia del 1975. Questo evento è stato ricordato in un recente articolo celebrativo dedicato a questa giovane regata, apparso sul Giornale della Vela.
Causa prolungamento imprevisto dei lavori di cantiere, non è stato possibile avere la prevista presenza in porto del Tarantella, di Marivela; assenza per forza maggiore compensata dalla consueta ed ampia rappresentanza della componente velica della forza armata sulla linea di partenza.
Anche quest’anno la regata è stata anticipata da un incontro di approfondimento dedicato alla figura del comandante Belloni, che proprio a Porto Venere concepì e realizzò le sue invenzioni più significative: la vasca e il cappuccio Belloni, strumenti rivelatisi estremamente efficaci sia nell’impiego degli operatori subacquei in situazioni rischiose, sia nel salvataggio di personale da sommergibili in difficoltà. Durante l’incontro, è stato presentato un nuovo volume intitolato Angelo Belloni, il re dei sommergibili, curato da Graziano Tonelli per le edizioni Agorà.
A seguire, il Dott. Roberto Bozzano del CNR ha illustrato la storia e le caratteristiche della Boa ODAS.
Dopo il briefing, ospiti della Portovenere Sviluppo che gestisce il Marina di Porto Venere, sotto le facciate color pastello delle case del borgo, ha avuto luogo il consueto e ricco “apericena” offerto dall’Amministrazione del Comune di Porto Venere.
Venendo alla regata, le condizioni meteo dinamiche per un fronte in avvicinamento hanno assicurato belle condizioni ventose senza eccessi, caratterizzate da venti orientali in progressiva rotazione a SE lungo tutto il percorso – come previsto dai 4 dispacci appositamente predisposti per i regatanti da ARPAL Liguria -, consentendo il rientro a Porto Venere di tutti gli equipaggi entro le prime ore di domenica 13 aprile, accolti dal calore umano e dai generi di conforto della “barca ristoratrice”, peculiarità apprezzatissima di questa regata.
Più nel dettaglio, 27 le barche iscritte, con ulteriore incremento rispetto alle 23 dello scorso anno. Dopo l’uscita dalle bocche di San Pietro, sospinti da un est che seguendo il profilo di Palmaria ha permesso l’issata di qualche Spinnaker e Gennaker, la rotta di avvicinamento alla boa è stata caratterizzata da un SE in rinforzo progressivo, con un massimo di circa 18 nodi, ma a tratti ballerino in intensità e direzione, imponendo scelte di bordeggio alle andature portanti che hanno aumentato il livello tecnico della competizione, evitando la classica corsa per cavalli.
Stesso copione anche nel secondo tratto di ritorno verso Tino, Palmaria e Porto Venere con bordeggio di bolina.
In categoria ORC – la più numerosa con 14 iscritti, quindi quella che ha visto l’assegnazione del challenge Trofeo com.te Belloni – la cronaca sportiva registra la vittoria di Melagodo, First 34.7 di Luca De Luca e Federico Serafini del Circolo della Vela Erix,, seguito dal IMX 40 X-PRESS di Giovanni Elena, ancora per i colori dell’Erix, e da Cheyenne, il Rodman 42 di Tommaso Oriani dello Y.C. Chiavari, che conferma il terzo posto conquistato anche nell’edizione del 2024.
Nella categoria Rating FIV (13 iscritti), vince Perché Si, Comet 41S di Antonio Cataldi della Lega Navale di Lerici, seguito da Gigiat, il Grand Soleil 39 di Pietro Antonini del Circolo della Vela Erix e da Super G, il Grand Soleil 43 di Michele Grosso dello Y.C. Parma.
Line of honour per No Regret di Felice Egidi, che ha impiegato circa un’ora in più del tempo realizzato da Mauro Pelaschier nell’edizione del 2023 a bordo di WB8 di Gianclaudio Bassetti, che mantiene il primato con un tempo di 10h 31’ 19’’.
Partecipata come al solito la cerimonia di premiazione, quest’anno presso la bella Sala Mantero – a causa delle avverse condizioni meteo che hanno impedito di concludere la manifestazione sulla scenografica terrazza del molo del porticciolo – la cui architettura tradizionale ligure e lo scorcio impareggiabile su Palmaria e sul Golfo hanno fatto respirare ai presenti l’autentico clima marinaresco a cui si ispira la regata.
Spirto marinaresco a cui ha contribuito l’intervento del Comandante Capolla di Comsubin, a testimonianza del legame ancora oggi vivo tra il Raggruppamento e la figura del comandante Belloni.
Ancora, spirito marinaresco e forte emozione anche quello respirato durante l’assegnazione del premio per l’imbarcazione più anziana – andato a Shark, il BA 41 del 1979 di Ralph Lualdi del C.N. Livorno -, quando l’armatore è stato avvolto dall’affetto di tutta la platea per aver condiviso l’amore profondo per la propria barca e per il mare.
Come da tradizione, premiata (quest’anno con un delizioso acquarello su legno di Davide Besana), la migliore fotografia della Boa Odas effettuata dagli equipaggi durante il passaggio, opera di Luca Valerio dell’imbarcazione Yemanja di Michele Perioli. A decretare la vittoria, tra le quattro foto selezionate dalla giuria delle due Lega Navale, è stata Tiziana Pieri di Obiettivo Spezia con la motivazione:
Per la perfetta sintesi tra tecnica e narrazione, questa immagine cattura l’essenza della regata: la tensione del passaggio, la maestosità del mare e la presenza iconica della “Grande Boa ODAS” che veglia solitaria sul Golfo. Uno scatto che va oltre la documentazione, trasformando il momento in racconto epico di vela, sfida e bellezza.
Molto apprezzata dal pubblico la foto di Francesco Calippo dell’imbarcazione Perché sì che, con fortuna e maestria, ha catturato il passaggio di due splendidi delfini vicino alla boa.
Fari puntati sull’edizione 2026, dunque, forti della crescita della manifestazione, con sempre al fianco gli enti patrocinatori e il fondamentale supporto operativo della Sezione Velica della Marina Militare e dei giovani della Lega Navale.