La regata del RANOCCHIO (from the edge of a j24)
articolo di Licia Bologna
È un fine settimana di settembre è previsto che tornerà l’estate.
Le amiche VeleRosa non ci sono, c’è un “barchino” ormeggiato al CV di La Spezia e una competizione: il 32° Trofeo Foce Magra (del CN Foce Magra).
Il mezzo in questione è un J24, SpeedyGonzales di Stefano.
L’equipaggio che mi ospita è di tutto rispetto (composto unicamente da maschietti), l’armatore al timone sa il fatto suo, il “tattico-tailer&more” è reduce semplicemente dai Mondiali di Melges 24 di Torbole sul Garda (niente di che insomma!), infine la sottoscritta con una lieve ansietta in quanto destinata al ruolo di prodiere, su una barca sconosciuta, con un team nuovo, ma sicuramente stra preparato.
Domenica mattina c’è il sole, il vento scarseggia e ci troviamo in quattro ad affrontare la regata.
Cerco di concentrarmi ripetendo come un mantra tutto quello che so di “mental training”, “atteggiamento”, “l’essere in barca”, “l’essere qui ed ora”.
La tensione inizia a stemperarsi con la gentilezza e l’ospitalità dei miei compagni di avventura, la magia di Portovenere in lontananza, che sembra fluttuare nell’azzurro solare di cielo e mare, il saluto del Tino e lo scorrere di Lerici, Fiascherino, Tellaro come pietre preziose incastonate in ciondoli rocciosi, contribuiscono al giusto rilassamento.
Il J24 è molto sensibile e spesso indelicato, si affatica e va in affanno se i pesi sono mal distribuiti, mentre vola quando tutto e tutti sono al loro posto.
La regata è semplicemente divertente. Tutti concentrati e sul pezzo, con la voglia di lottare senza prendersi troppo sul serio.
Superati piccoli disguidi in partenza sulla tempistica, i bastoni sono scanditi dalla voce di Cristiano che descrive precisamente ciò che sta accadendo, raccontandoci del vento, del mare e delle altre barche.
L’aria non fortissima contribuisce ad aumentare il comfort delle manovre. Lo spi vola perfettamente gonfio nell’aria, è un piacere lavorare a prua.
Alla fine, davanti a Monte Marcello, Speedy Gonzales taglia il traguardo per secondo e noi a bordo festeggiamo con allegre pacche sulla spalla.
Il tempo di un saluto a Saverio e Filippo del Club Nautico Foce Magra e si rientra carichissimi verso La Spezia.
Grazie agli amici e al Golfo dei Poeti per questo emozionante fine settimana, ci sarà un motivo per cui Lawrence, Byron, Shelley amavano trascorrere là gran parte del loro tempo, o no?
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pensare che ti sei dovuta sorbire Cristiano che scandisce i bastoni semplicemente mi lascia senza parole….cosa haì combianto di tanto grave da meritarti questa cmq ingiusta penitenza?
ha ha ha, ciao Matteo!
a dire il vero è stato fondamentale, anche se a volte diceva cose “che voi umani non potete neanche immaginare”…
:D