PAM PAM PAM a tutti gli amici velisti del Golfo dei Poeti e non solo.
Se utilizziamo il Radiotelefono, o altri sistemi di comunicazione vocale, come richiesta di aiuto immediato è uso utilizzare il “May Day“, il “Pam Pam Pam” è invece inteso come segnale di difficoltà, come richiesta di aiuto ma non di imminente pericolo.
Il “Pam Pam Pam” che vogliamo lanciare oggi è un “Pam Pam Pam del cuore” che ci arriva da un carisssimo amico che ha fatto del Golfo dei poeti la sua nuova casa velica. Un ragazzo eccezionale che è uno dei protagonisti del Progetto Homerus, un ragazzo non vedente che richiede aiuto non per lui ma per l’Associazione spezzina della quale è parte attiva, parliamo di Danilo Malerba.
Riportiamo il commento di Davide Sampiero che, nel lontano 2012 lo conobbe e lo invitò per la prima volta nel nostro Golfo.
” Credo che Danilo sia una persona fantastica, un esempio per tutta la società, perchè riesce a dare il meglio di se in tutte le situazioni senza mai autocommiserarsi, è sempre sorridente e dovremmo imparare tutti qualcosa dal suo modo di affrontare la vita.” Queste le parole di Davide che continua.. “ l’ho visto regatare al Campionato Italiano Meteor al lago Trasimeno e sono rimasto impressionato dalla sua determinazione. Quando l’ho invitato a regatare con me alla Tinox2, mi ha subito detto di si senza tentennamenti, è un guerriero, uno che mi piace“.
Ma veniamo al dunque, e riportiamo integralmente la richiesta di Danilo:
Ciao Attilio,
Ti scrivo perché a La Spezia il 1° dicembre ci sarà un evento a cui mi piacerebbe che tu, e le persone a te care partecipaste. Si tratta della proiezione del film documentario ‘Per altri occhi‘ di Silvio Soldini.
Il film sarà proiettato al Cinema Don Bosco alle ore 21:00 : una tranquilla serata al cinema! La serata è organizzato da Due Colori Nel Vento, la nostra associazione che ben conosci, e ha il duplice scopo di sostenerci da un lato, e di mostrare da un punto di vista diverso la realtà dei non vedenti dall’altro.
So che stai già pensando “che pizza, il solito pappone melodrammatico”, ma stavolta mio malgrado devo deluderti.
Chi come te mi conosce, sa quanto aborrisco le serate buoniste e sociali, soprattutto quando si parla del mio handycap. Questa volta però è diverso. Ero riluttante quando durante le riprese chiedevo a Silvio lo scopo del suo film, e sono ad oggi incredulo per il lavoro sottile che ha saputo fare.
Fortunatamente per te non sono uno dei protagonisti del documentario, anche se mi si intravede per pochissimo. Ma il film l’ho visto (o per meglio dire l’ho ascoltato, così non fai battute sceme), e ti assicuro che mi ha proprio lasciato una bella sensazione. E siccome credo che il documentario trasmetta un messaggio corretto (oserei dire pulito), mi piacerebbe davvero che tu lo vedessi con noi.
Anche se la potrai ritrovare da altre parti, ti incollo di seguito quella che mi pare una delle più azzeccate recensioni.Danilo Malerba.
Enrico è un fisioterapista che ha imparato ad andare in barca a vela a cinquant’anni. Gemma una studentessa che suona il violoncello e vince gare di sci. Luca è pianista, compositore e fotografo. Felice uno scultore con tanti amici in galera. Che cosa unisce loro e gli altri protagonisti di Per altri occhi? La cecità, ma anche la voglia di impostare la propria esistenza come “una sfida che comunque va vissuta”. Silvio Soldini entra nelle loro storie con discrezione mettendosi in posizione di ascolto, senza manipolare eventi o sentimenti, senza ricorrere a pietismi o luoghi comuni.
Ne emergono i ritratti di uomini e donne che affrontano con coraggio e pragmatismo le mille complicazioni che la disabilità aggiunge alla loro giornate, imparando ad orientarsi in spazi sconosciuti, a rinegoziare equilibri e ad affrontare le difficoltà con ironia. Il che, suggerisce il documentario, non è troppo diverso da quello che facciamo tutti noi, quotidianamente, in quanto esseri umani in balìa di vite complicate. E vedere (noi che possiamo) l’esempio positivo di chi ce la fa con “qualcosa di meno” (ma anche molte cose in più), è quanto mai incoraggiante. La regia di Soldini è pulita, rigorosa, in punta di piedi, e precisa come le vite di chi si muove sapendo che “un centimetro è un’infinità”, se ciò che si conosce si ritrova improvvisamente un poco più lontano. Il montaggio è agile e fluido, privo di ridondanze e di quelle esitazioni che, per un non vedente, possono rivelarsi fatali. Un montaggio che lavora per associazioni di idee e continuità di ispirazione, con brio e urgenza narrativa.
I protagonisti usano ripetutamente il verbo “vedere” perché la loro percezione del reale non è meno accurata di quella di chi può guardare con gli occhi, e raccontano le loro esperienze in forma cinematografica, come sceneggiature per immagini solo percepite, ma non per questo meno vivide. E ognuno illustra il proprio punto di vista, che è esattamente ciò che fa il buon cinema.
La cecità, e più in generale la vita, diventano un’avventura polisensoriale: il musicista “sente” Parigi dall’alto della torre Eiffel, l’incontro con gli altri è suono, o calore. Nessuno, in Per altri occhi, fa filosofia, o retorica. E affinché chi guarda non possa chiamarsi fuori dalla narrazione filmica Soldini compie, ad un certo punto, una scelta eminentemente cinematografica: quella di lasciarci al buio, gettandoci in mezzo al bombardamento di suoni e presenze che assale chi non può contare sulla discriminante del proprio sguardo. Se fino a quel momento Per altri occhi ci ha mostrato nel dettaglio “come fanno loro”, in quel momento ci ricorda che loro siamo noi.
Il ricavato della serata sarà devoluto all’Associazione Due Colori nel Vento onlus, presieduta dalla spezzina Monica Perugna. Se non puoi partecipare ma vuoi contribuire economicamente, puoi fare un bonifico a:
Associazione “Due Colori nel Vento onlus”
Banca CARISPEZIA Ag. A, P.za Verdi La Spezia
IBAN IT74 F060 3010 7020 0004 6680 049
Causale: PAM PAM PAM contributo per acquisto boe sonore.
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8 maggio 2012 – Danilo, skipper cieco che vuole gareggiare con… di ASKANEWS