Penelope…
Milano, giovedì 17 gennaio 2013, c/o Associazione Nazionale Marinai d’Italia
C’era anche la nostra ‘inviata speciale’ Licia alla serata in onore della ‘spezzina’ d’adozione Susanne Beyer voluta dalla L.N.I. di Milano.
Susanne si è raccontata di fronte ad una nutrita platea: la passione per la navigazione, l’incredibile avventura in solitario nella Transat650 del 2011, dove è giunta prima tra gli Italiani, l’esperienza sui Mini650, la Class40 e il nuovo regolamento hanno richiamato l’attenzione dei presenti.
Susanne “Susy” Beyer è l’unica donna nel plotone azzurro ed anche la più giovane italiana ad aver preso parte alla Minitransat. Praticamente nata in barca a vela Susy ha navigato molto con la famiglia, al papà Thomas deve la sua passione per la vela, per poi scoprire di volere fare del mare la sua professione.
La MiniTransat è una regata atlantica che si corre ogni due anni su Mini 6.50, con partenza dal porto di La Rochelle sulla costa atlantica della Francia ed arrivo a Salvador de Bahia in Brasile, con una sola tappa a Madeira. Ideata nel 1977 dall’inglese Bob Salmon, la Transat 6.50 è una reale ”impresa”, ricca di fascino e notevole spettacolarità.
Nel 2006 il sogno Mini650 diventa progetto e nel 2011 diventa realtà.
…ma lasciamo la parola a Licia:
articolo di Licia Bologna delle Vele Rosa Sailing Team e inviata speciale di ACquadimare Sailing News
“I sogni si realizzano senza questa possibilità, la natura non c’inciterebbe a farne. John Updike”
E’ questo ciò che leggo appena curiosa nel sito di Susanne Beyer (www.minipenelope.it). Ciò che mi ha colpito ieri sera ascoltando i racconti di questa navigatrice, che ha affrontato l’Atlantico in solitario, è il coraggio di sognare e di realizzare ciò che si desidera. Tralasciando i dettagli bibliografici, impiega tre anni per trovare sponsor e finanziamenti per comprare la barca, indispensabile per concepire il suo progetto. Così nasce Penelope, il Mini 650. Si trasferisce in Bretagna dove lavora sodo contribuendo alla costruzione e all’armo dell’imbarcazione, di cui conosce ogni millimetro, di cui studia tutti i dettagli. L’obiettivo è partecipare alla MiniTransat, 4.200 miglia in Oceano Atlantico, partendo da La Rochelle e arrivando a Salvador de Bahia in Brasile con una sola tappa a Madeira.
Il Pogo 2 è un barchino che non riesce a raggiungere la tonnellata di peso e ha una superficie velica enorme (randa 24 mq, genoa 18mq e spi 70 mq), insomma è una grossa deriva lanciata nelle onde oceaniche. Susanne incontra parecchie difficoltà durante l’attraversata. Da Capo Verde naviga senza pilota, continua caparbiamente la sua corsa nonostante i giudici di gara le abbiano intimato il ritiro, nonostante le condizioni meteo rare e particolarmente avverse, nonostante la stanchezza e l’impossibilità di dormire. Susanne racconta di giornate intere trascorse sotto spi alla velocità di 14-17 nodi, di mare incrociato con vento di 60 nodi, dei suoi sonni di 20 minuti in bolina oppure ammainando spi per non andare troppo fuori rotta. Sicuramente l’allenamento fisico e mentale, i corsi di sopravvivenza e le miglia macinate hanno aiutato la navigatrice, ma, oltre alla preparazione, sono forza e determinazione ciò che le sue parole trasudano. Lei è una dura, che sa sorridere con simpatia e comunicare con dolcezza, che ci insegna a sognare e a non mollare, neanche di fronte all’Oceano.
Come dice Susanne, l’importante è cercare di avere sempre Cuore Alto.
Che dire, hip hip rosa… Susy!
Stay Tuned… stai con VeleRosa… (L.B.)
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Come siete avanti, siete riusciti ad arrivare a Milano all’ANMI con un mese di anticipo…. !!! Comunque stiamo tuned e cambiate il mese
Saluti Max
Max,
sono le magie del mare… è un viaggio nel tempo e nello spazio, attraverso l’oceano…
stay tuned!
LaLì