Un giorno in prigione… o in paradiso?
Isola di Gorgona, (LI) 9-10 marzo 2015
“Appuntamento ore 13:00 a Livorno, mi raccomando Attilio, puntuale che se arrivi tardi resti a terra!“, con questa telefonata il Presidente della SICS, Ferruccio Pilenga (nella foto a destra) mi confermava lunedì mattina che le condimeteo questa volta erano buone e che la missione Gorgona aveva avuto luce verde! Eh si, perchè qualche settimana fa, (per mia fortuna visto che mi ero ammalato proprio la sera prima), la missione era abortita a poche miglia dall’Isola per condimeteo avverse.
Luce verde, missione, Gorgona… ma di cosa stiamo parlando?
Parliamo dell’Isola di Gorgona (Livorno), dove ha la sua sede il carcere “verde” che acccoglie settanta detenuti, che vivono all’aperto, fuori dalle loro celle. «Restituire persone migliori», è scritto su un cartello che accoglie i visitatori di Gorgona, ultima isola-penitenziario italiana, la più piccola dell’Arcipelago toscano, tra le più verdi, con i suoi pini, lecci, macchia mediterranea e pure una varietà autoctona di olivo. Un carcere dove si sta soprattutto fuori dalle celle, dove alcuni lavorano in vigna o nell’orto, altri curano gli animali producendo formaggi e miele, altri ancora sono addetti alla manutenzione e alla cucina. Un approdo presso il quale centinaia di detenuti chiedono ogni anno il trasferimento. Ma qui si arriva solo verso la fine della pena, oppure sotto art. 21 in un regime di semilibertà, che rende possibile il lavoro all’aria aperta per quasi tutta la giornata. Fuggire non sarebbe difficile ma solo molto stupido: quando restano 24 o 36 mesi di carcere pensi solo a stare buono e a non litigare con nessuno.
Ma in questo penitenziario dell’Isola della Gorgona, dove alcuni detenuti hanno conseguito il brevetto da subacquei e sono già impegnati in numerose attività, è iniziato il percorso di un nuovo progetto: Unità cinofile al fianco dei detenuti per aiutare i bagnanti in difficoltà e non solo. Per questo motivo lunedì 9 e martedì 10 marzo, un gruppo di istruttori della SICS Scuola Italiana Cani Salvataggio di cui mi onoro di far parte, è andato a fare un sopralluogo sull’Isola.
Ma facciamo un passo indietro: la proposta e l’idea di questo progetto è arrivata qualche mese fa dal Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria di Firenze, su idea di Monica Sarno, funzionario giuridico pedagogico, ed è stata accolta ed elaborata da Ferruccio Pilenga Presidente della SICS, che ha accettato di impegnare le unità cinofile in questo nuovo percorso per il sociale. Doveroso un ringraziamento a tutto il personale dell’amministrazione penitenziaria in primis al Direttore del Carcere, alla Polizia Penitenziaria, alla Squadra Navale, agli amici sub dell’Urgon e ai subacquei.
Quindi eccoci pronti a raggiungere l’Isola a bordo dei mezzi della Polizia Penitenziaria per illustrare ai detenuti le diverse peculiarità delle razze canine più utilizzate per il salvataggio, per mostrare le attrezzature specifiche per il salvataggio in uso per il conduttore e i particolari imbraghi per i cani, per far toccare con mano le tecniche utilizzate e ideate dagli istruttori Sics Ferruccio Pilenga e Donatella Pasquale come il delfino, il sostentamento, lo squalo.
Il tutto si è svolto sotto l’egidia degli istruttori dell’Urgon, Centro Studi Marini e Attività Subacquee che hanno coordinato i primi allievi del corso che hanno conseguito il brevetto subacqueo di primo livello icrementando la loro formazione in funzione anche degli interventi di manutenzione del locale impianto di acquicoltura. Un modo per far apprendere ai detenuti uno sport che a Gorgona si traduce anche in attività lavorativa.
Durante le due giornate abbiamo conosciuto anche l’unica abitante dell’Isola, la signora Luisa Citti (nella foto a destra con la Sig.ra Ada), che ci ha seguito con ammirazione fino alla nostra partenza.
Cosa dire di questa esperienza, parlando con i detenuti non avverti che voglia di libertà, di avere una vita, di tornare nel mondo. Con alcuni di loro condividi sensazioni ed esperienze come con una persona qualunque, e poi i cani, i nostri cani, uniscono tutti in un grande abbraccio come quello tra Darco e i detenuti dopo la prova di recupero di una barca con otto di loro a bordo. Gorgona è un paradiso, un paradiso blindato, comunque una prigione da cui si sogna ogni giorno la libertà, libertà che noi tutti auguriamo al più presto a questi ‘ragazzi‘!
Un doveroso ringraziamento a SICS – Squadra Italiana Cani Salvataggio – Scuola Italiana Cani Salvataggio, Monica Sarno, Ferruccio Pilenga, Donatella Pasquale, Mariarita Bregaglio, Simone Galbiati, Stefano Zambelli Sabrina Lun, Nostromo e i ragazzi di URGON uno per tutti Mauro Pasquali!