…un rapporto intimo con il mare
Le Grazie di Porto Venere, 22 agosto 2018 - articolo di Corrado Ricci
Vado alla ricerca di un rapporto intimo col mare, dilatato nel tempo e nelle sue più potenti manifestazioni, non per sfidarlo ma per amarlo ancora di più. Sto inseguendo da anni il sogno maturato nella testa e nell’anima quando ero ambino, impressionato dalle gesta di Bernard Moitessier. Mi sto preparando con grande meticolità all’impresa, nella complessa messa a punto della barca… Devo ancora decidere la data della partenza. Dipenderà dallo stato di avanzamento dei lavori a bordo in relazione alla finestra meteo utile per attraversare l’Atlantico.
Il navigatore Francese Patrick Phelipon ha spiegato il perché e il come della sua decisione: compiere un giro e mezzo del mondo in solitario a vela, con inchino davanti ai Grandi Capi – Buona Speranza, Lewin, Horn – per emulare il navigatore-filosofo che compì l’impresa 50 anni fa e che partì da Plymout il 22 agosto del 1968. Lo ha detto esattamente mezzo secolo dopo, invitato dal Cantiere della Memoria per rievocare quell’impresa e raccontare le sue intenzioni. Lo ha fatto raccogliendo l’invito di Corrado Ricci che attorno agli anniversari delle grandi imprese nautiche (come è già successo per il Destriero) intende sviluppare i percorsi di conoscenza – valorizzazione di storie e personaggi, con mostre documentarie e incontri. Una serata carica di storia e di emozioni quella che si è snodata sotto la pineta del giardini pubblici delle Grazie, richiamando tanti appassionati di vela ma anche semplici curiosi.
Attilio Cozzani ha raccontato la storia della Golden Globe, il giro del mondo in solitario da cui si smarcò Moitessier. Il percoso nautico e spirituale del navigatore è stato raccontato da Jole Rosa, Patrick, col suo incedere pacato, espressione di una grande serenità d’animo, si è svelato, in tutta la sua poliedrieca esperienza di progettista, navigatore di lungo corso (100mila miglia all’attivo), coltivatore di sogni. Come quelle, appunto, maturatio in tenera età e ‘impresso’. della vignetta-bandiera dell’incontro, realizzata da Davide Besana. E stato il cartoonist a chiudere l’incontro, raccontando l’amicizia che lo lega a Moitessier e facendosi ambasciatore del messaggio inviato da Cino Ricci per incoraggiare Patrick ad andare avanti, con una raccomandazione:
Non avere fretta, badare soprattutto ad ottimizzare la sicurezza della barca.
E’ quello che sta facendo Patrick che ha promesso di tornare alle Grazie con essa, prima della partenza verso le Colonne D’Ercole. Intanto al Cantiere della Memoria è visitabile la mostra dedicata ai percorsi nautici ed esistenziali di Patrick, a cura di Laura Jelmini, con corredo di filmato.