UOMO A MARE nel Golfo dei Poeti!!!

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2 risposte

  1. Il Pepo ha detto:

    L’argomento trattato è VERAMENTE serio e da tenere certamente in considerazione. Non tralasciamo, però, l’ostentazione di certe imbarcazioni! Ieri si sono viste barche con a bordo “villegianti” (non mi ritengo un esperto…) e famiglie accampati nei pozzetti “gaudenti e ridenti” fare delle manovre al limite della sicurezza e dove si metteva a rischio l’incolumità altrui. Quindi , dal mio punto di vista, ognuno dovrebbe valutare le proprie capacità e quelle del proprio equipaggio e agire preventivamente per evitare incidenti di qualsiasi tipo (specialmente quando cambiano gli indici di vento!!!) Voler “domare” un Jennaker con 15/20 nodi di vento richiede una notevole preparazione e reazione da parte di tutti.

    ONORE a YATCH TOP RACE per lo spirito marinaresco dimostrato!!!

    Un grazie a tutti per lo spedido pomeriggio in acqua,
    un grazie ad Attilio per ospitare questi commenti e per avere affrontato un argomento molto delicato come la SICUREZZA IN MARE,
    un altro grazie ad Attilio per i suoi consigli, in barca, con voce molto “delicata” e “lieve”…

    Carlo G.

  2. Vele Rosa ha detto:

    Caro Atty
    in effetti non c’è stato bisogno del dottore per il povero Michele! Ma andiamo con ordine
    Mi sa che i nodi erano più di 15, si vedevano le ochette e io tremavo al pensiero di cambiare per la quarta volta il fiocco e mettere su il 3. Stavamo concludendo con un bel testa a testa con GLS Stella la terza bolina della seconda prova quando abbiamo visto una barca che arrivava di poppa in evidente difficoltà con il jennaker. L’equipaggio si sbracciava e indicava un punto poco più avanti dove si scorgeva la piccola sagoma: una testa e un braccio alzato. Abbiamo poggiato leggermente e abbiamo raggiunto e raccolto il ragazzo in acqua. Ci ha subito detto di stare bene, di chiamarsi Michele e di essere caduto dall’imbarcazione Madrigale in seguito a una bomata durante una strambata accidentale. Michele era tranquillo e scherzava, non sembrava molto provato dall’esperienza. Confesso che a me invece sono venuti i brividi.
    Abbiamo poi continuato la regata concludendo secondi in reale (in compensato non lo so ancora). Non è la prima volta che vedo un uomo a mare, l’anno scorso durante un impegnativo e ventoso trofeo Pirelli avevamo visto la stessa tremenda scena della testolina e del braccio alzato, ma ogni volta che mi trovo a prua appesa in qualche posizione precaria penso a quanto sia importante non sottovalutare i rischi che corriamo – soprattutto noi prodieri, ma anche in pozzetto, bomata docet – e a quanto facilmente un attimo di distrazione, l’inesperienza o l’incoscienza possono tramutarsi in pericolo reale.
    Ciao Atty e grazie come sempre dei tuoi aggiornamenti
    Alessandra (Drssa Gagnatelli di cui sopra)